La Juventus sbanca San Siro al termine di una partita equilibrata che sorride ai bianconeri
Il campionato è un lungo percorso a tappe dove vince sempre la squadra più forte. Tutte le vittoria sono importanti per conseguire gli obbiettivi prefissati ad inizio stagione ma non tutte le vittorie sono uguali. La Juventus alla ripresa dopo la sosta di campionato di metà Ottobre vince e convince a metà ma esce dalla casa del Diavolo con 3 punti in più in tasca che la avvicinano sensibilmente al primo posto in classifica.
Una vittoria pesantissima che potrà dare uno slancio importante ai ragazzi di Allegri che portano a casa 3 punti in casa di una diretta concorrente e mantengono nuovamente la porta imbattuta per quella che è palesemente la virtù più evidente della squadra allenata per il secondo ciclo dal tecnico livornese. 6 gol subiti in 9 partite disputate sono un bottino di tutto rispetto per una squadra che punta alle prime posizioni della classifica e che a livello comunicativo si accontenta di rientrare in Champions League. Una mezza verità quella raccontata dai dirigenti e dall’allenatore bianconero che cercano di alleggerire le pressioni su un gruppo giovane ma che si è fortificato dopo le terribili vicende vissute durante la scorsa stagione. Il successo della Juventus contro il Milan racconta di una squadra che se rimane concentrata può alzare ancora di più il livello delle ambizioni e dire la sua anche per la vittoria del campionato.
A Milano è scesa in campo una squadra concentrata e solida e tremendamente concreta che ha capito le varie fasi della partita, riuscendo a soffrire quando ce n’era bisogno e colpendo l’avversario nella fase cruciale del match. Il tiro di Locatelli dalla media distanza che ha trafitto Mirante grazie alla deviazione di Krunic porta a Torino 3 punti pesanti sul morale della squadra e che raccontano che la Juve può giocarsela contro le squadre più forti del campionato.
Certo l’episodio dell’espulsione di Thiaw ha cambiato la partita ed ha dato una mano ai bianconeri che hanno potuto giocare in superiorità numerica per tutto il secondo tempo, ma la Juventus ha subito il ritmo del Milan nei primi 25 minuti concedendo una sola palla gol vanificata dal grande intervento di Szczesny che ha mantenuto la partita in equilibrio.
E questo si è verificato nonostante l’assenza del leader difensivo Danilo e con un Chiesa a mezzo servizio e un Vlahovic ancora lontano da una condizione accettabile. Le risposte positive oltre all’atteggiamento in campo della squadra che ha mantenuto un livello di attenzione e concentrazione costante per tutti i 96 minuti di gioco sono figlie delle prestazioni dei vari Rugani, Weah, McKennie e Kean.
Calciatori ben lontani da essere considerati titolari della Juventus ma che hanno dato il loro contributo giocando una partita all’altezza di uno degli avversari accreditati per vincere lo Scudetto. Una nota di merito per Bremer che ieri sera ha guidato la difesa con diligenza, riuscendo a colmare e a tamponare le difficoltà di Gatti chiamato a contenere l’ira funesta di Rafael Leao.
Infine la storia di Locatelli, un calciatore spesso bistrattato perché poco appariscente che si è preso le luci della ribalta per il gol dell’ex che lo ha fatto commuovere a fine partita. Lo show di Allegri che si infuria per la gestione della palla nei minuti di recupero testimonia l’importanza di una vittoria del genere, che può dare ulteriore consapevolezza ad un gruppo che può crescere in termini di autostima e che dovrà essere rinforzato in mezzo al campo in vista della seconda parte di stagione. Perché la Juventus quest’anno può veramente stupire tutti e non può accontentarsi di essere la quarta forza del campionato con le individualità che ha e con la consapevolezza che se resta concentrata, fare gol diventa un’impresa per qualsiasi avversario.