Le parole del dirigente delle Women nella Conferenza di presentazione del nuovo allenatore.
TORINO – Stefano Braghin ha risposto alle domande dei giornalisti nell’incontro di presentazione alla stampa di Joe Montemurro.
Prende la parola Braghin:
“L’ultima volta che ci siamo visti qui era il 2017 ed era partito il progetto Juventus Women. Un grande passo in avanti e una grande incognita. Non sapevamo dove saremmo arrivati. Oggi è un altro passaggio cruciale nella storia del progetto. Ci ha dato grande soddisfazione, abbiamo scritto una pagina importante nella storia del calcio italiano. La continuità è data dalla società, dal club e dalla voglia costante di crescere. Quest’estate abbiamo fatto delle riflessioni. Dopo un ciclo quasi imbattibile, la dicotomia era tra la conoscenza e l’immaginazione di un nuovo scenario. C’è una componente di incertezza, ma il nostro dovere è pensare il cambiamento. Non stiamo migliorando o cambiando qualcosa che non funziona, stiamo immaginando un nuovo progetto. Cambiamo lo chef per cucinare piatti diversi, ma non perché quello di prima non andava bene. Questo gruppo secondo me ha un potenziale ancora inespresso che vogliamo esplorare con un profilo diverso. Montemurro è un allenatore di esperienza internazionale che ci apre a nuovi orizzonti. Abbiamo 4 anni e bisogno di un insegnante diverso. È un giovane allenatore che seguiamo da tempo che porta una proposta che ci può aiutare a crescere. Non è la sola novità di questa stagione. La squadra è praticamente ultimata, sono arrivare 3 ragazze italiane giovani, vogliamo continuare nella valorizzazione dei giovani talenti che sono quasi tutti qui. Roberta Aprile è un portiere giovane che speriamo di acquisire a titolo definitivo in futuro, Bonfantini viene ad aiutare il reparto offensivo. La ritengo uno dei progetti più interessanti del panorama nazionale, credo che possa assumere un profilo internazionale. Martina Lenzini ritorna a casa ed è il culmine del progetto delle giocatrici in prestito, ho copiato questo progetto da Federico Cherubini. Abbiamo 28 ragazze in prestito in questo momento. Lenzini ha fatto il percorso più lungo ma anche più efficace. Poi abbiamo Pepem (Peyraud-Magnin) che è un portiere di livello internazionale che ha ottenuto grandi successi. Era un mio obiettivo perché cambieremo alcuni meccanismi difensivi e lei conosce già l’allenatore. Stiamo poi cercando un difensore mancino per sostituire ogni tanto Boattin. Non toccheremo sicuramente altri reparti, l’attacco è completo. A centrocampo c’è Zamanian che ritengo il mio migliore acquisto e sostituirà chi se ne è andata. Sono valutazioni che abbiamo fatto in panorama ampio, nell’ottica di una crisi che mette a rischio il calcio. Serve responsabilità civile, concentriamo gli investimenti. Poi è un anno di transizione verso il professionismo. Al di là della dichiarazioni di intenti, per quanto riguarda le tutele, siamo davanti a una svolta storica. La sostenibilità finanziaria e le norme vanno però ancora declinate. Il modello maschile ha dietro grandi ricavi, potrebbe diventare un problema dal punto di vista della sostenibilità. Sarà qualcosa di graduale. C’eravamo dati l’obiettivo di fare molto bene in Italia e ci siamo riusciti. Abbiamo creato una squadra che desse supporto alla Nazionale. Abbiamo 18-19 giocatrici senior in modo che ci siamo 4-5 giocatrici stabilmente in Prima Squadra. È importante dare spazio a loro. Oggi l’obiettivo nella nostra futura strategia, il nostro obiettivo non è più annuale ma triennale come il contratto del coach. Dobbiamo salire nel ranking, siamo al 33esimo posto e io vorrei arrivare tra le prime 8. E possibilmente consolidare la posizione di vertice nel nostro paese. Anche se gli investimenti degli altri club renderanno sempre più difficile il nostro compito. Questa cosa non ci preoccupa. So che quando si smonta un orologio che funziona, rimettere insieme il meccanismo non è facile”