Le parole di Rita Guarino, in merito alla stagione della Juventus Women
LE PAROLE – Rita Guarino, allenatrice della Juventus Women, parla della stagione delle bianconere, attualmente impegnate con le rispettive Nazionali. La coach torinese è stata ospite del format “Tutti Pazzi Per la Juve“, dove ha rilasciato le seguenti dichiarazioni.
Sulla squadra:
Sicuramente è una squadra rinnovata, mantenendo una forma importante. Gli innesti l’hanno completata. Quest’anno non abbiamo avuto tantissime opportunità di averla al completo, però sicuramente è la rosa più completa di questi anni. Fortunatamente il Covid ci ha colpito relativamente, io parlo più di infortuni e siamo stati abbastanza fortunate. Ci siamo mantenute in linea con gli altri anni
Cosa manca in Champions?
Mancano un po’ di anni, non nascondiamoci dietro ad un dito. Il livello delle prime otto in Europa è altissimo, noi ci stiamo arrivando a piccoli passi, ma il divario è molto ampio. Ci manca qualcosa a livello tecnico, il Barcellona è al top, a livello tattico non credo. Poi anche qualcosa a livello fisico, si assiste ad una velocità diversa in Europa. La formula della Champions così com’è, porta solo degli svantaggi a chi accede con un ranking più basso, perchè affronti squadre nelle prime posizioni. Avere i gironi consentirebbe di acquisire più esperienza, a fare più partite e ad assottigliare il gap. Anche la nuova formula non consentirà di giocare una qualificazione ai gironi, quindi arrivare primi in campionato sarà fondamentale per non affrontare le prime nel ranking
La prima volta da tecnico bianconero:
Ricordo la sala dove sono seduta adesso colma di giornalisti. In prima fila c’era Marotta, accanto a me Braghi, è stato molto emozionante. Io da ragazzina vestivo la maglia bianconera, era come giocare alla Juve per me. Trovarsi qui, in un mondo nuovo e nella società che ho sempre sognato di rappresentare, è stata una soddisfazione incredibile. Sapere che da lì partiva davvero il progetto per me era una soddisfazione pazzesca. Una grande responsabilità per portare il calcio femminile ai massimi livelli
Sull’esperienza da calciatrice:
Io più Bonansea? Io ero una seconda punta di movimento, molto veloce e giocavo sottopunta. Barbara è brava a partire da fuori e venire dentro, facendosi trovare tra le linee, venendo all’esterno però. Io cercavo più l’assist che il gol. Nella mia miglior condizione sarei stata titolare alla Juventus Women? Io avevo grandi qualità fisiche, giocavo in modo moderno, quindi questo calcio non mi avrebbe spaventata. Loro stanno raggiungendo qualitativamente dei livelli alti
Su Sara Gama:
La nostra capitana. Quando è partito il progetto, l’ho chiamata personalmente per dirle di venire alla Juve e per essere capitana. Un buon punto di riferimento da cui partire. Devo dire che ci abbiamo visto bene, sa svolgere benissimo la sua funzione dentro e fuori dal campo
Aneddoto spogliatoio:
Girelli ogni tanto ha questi momenti di slancio. Riunione pre match contro il Milan, faceva freddo e scelgo di non mettere la camicia, ma il dolcevita bianco. Entro in riunione e le ragazze sorridono. Stavamo preparando la gara con il Milan e loro ridevano. Nel frattempo vedo Girelli con il telefonino rivolto verso le compagne con la canzone di Sister Act. Ho quindi annullato la riunione e ho detto di andare a giocare direttamente. Nella gara d’andata, invece, stavo provando alcuni movimenti con Girelli. Faceva freddo e io volevo mostrargli i movimenti: ai primi appoggi mi sono strappata i gemelli. Poi giochiamo a Roma e Maria Alves segna. Nel festeggiare inizia a zoppicare per imitarmi
Sull’ultima volta che ti sei commossa:
Mi commuovo sempre quando le mie calciatrici mi stupiscono