A tre giornate dal termine, cinque squadre lottano per tre posti nello spazio di 8 punti: Atalanta, Milan, Napoli, Juve e Lazio si giocano ancora il piazzamento in Champions ed Europa League. Alla Juve, dopo il ko con il Milan, restano le carte Sassuolo, Inter, Bologna… ed un jolly chiamato Coppa Italia.
Conti alla mano, il piazzamento tra le prime sei è matematico. Ma secondo le nuove direttive UEFA, in Europa League va la quinta classificata e la vincitrice della Coppa Italia, mentre la squadra che chiude al sesto posto parteciperà alla Conference League. Nuova competizione che prenderà il nascere la prossima stagione. Il 19 maggio contro l’Atalanta, se la Juve vincesse la finale e si classificasse quinta in classifica, avrebbe un posto garantito nella fase a gironi di Europa League, mentre il secondo slot andrebbe alla sesta classificata in campionato, lasciando la Conference League alla settima in classifica. Se invece fosse l’Atalanta a vincere la sua seconda Coppa Italia e non si classificasse però tra le prime quattro, avrebbe automatico accesso all’Europa League, con la Juve quinta e comunque qualificata alla fase a gironi del secondo torneo europeo. Se la Juve vincesse la sua quattordicesima Coppa Italia, il piazzamento in Europa League sarebbe automatico in caso di mancato arrivo nei primi quattro posti. In questo scenario, sarebbe la quinta squadra della Serie A a partecipare insieme ai bianconeri all’Europa League, liberando il posto in Conference League per la settima qualificata. Allo stesso modo, in caso di sesto posto, i bianconeri finirebbero in Europa League anche se la Coppa Italia la vincesse la “Dea”; con l’Atalanta in Champions il regolamento premierebbe la finalista perdente con il posto in EL insieme alla quinta classificata, stesso discorso con l’Atalanta quinta e quindi già qualificata all’EL per diritto di classifica.
È dunque accertati che in nessun modo la Juve potrebbe “retrocedere” nella terza competizione europea. Una magra consolazione, almeno per adesso…