Dalla finale con l’Inter a quella da evitare contro la Fiorentina, ma la vera Juve c’è e l’ha dimostrato… ora c’è da lottare fino alla fine.
La Juventus può finalmente giocarsi un trofeo fino in fondo, la Coppa Italia testa a testa con l’Inter è qeullo che ci voleva per innescare la giusta dose di motivazione e chiudere al meglio la stagione.
Per la verità, il giusto spirito e la voglia di vincere la Juve l’ha messa in campo anche mercoledi giocando da squadra vera, in maniera intelligente, sapendo soffrire per poi colpire al momento giusto. Tutto questo contro la Fiorentina di Italiano, la squadra forse più in forma del campionato in questo momento, che ha messo in difficolta Allegri nonostante la propensione offensiva viola fosse dovuta, e scontata, quanto studiato il gioco in contropiede dei bianconeri. Ed hanno fatto male, non come un gol di Vlahovic… ma come quello di un altro ex, Federico Bernardeschi, tanto per alimentare il fuocherello che già arde tra le due squadre da tempo noto. L’ha chiusa infine Danilo , con un tocco da biliardo ma gli uomini in cattedra sono stati senza dubbio Zakaria e Rabiot, che a centrocampo hanno fatto una partita pazzesca sia in fase di interdizione che di ripartenza. Per non parlare di Perin, che ha chiuso il bandone ed ha appeso il cartello ”oggi non si passa”, bellissima la parata sulla palla sporcata da de Ligt e quella sul tiro di Cabral, unica incertezza sull’uscita che ha quasi concesso il vantaggio alla Fiorentina. Se proprio vogliamo trovare dei nei, sulle fasce Alex Sandro e De Sciglio non hanno approcciato al meglio la gara, nonostante ciò la Juve si è portata a casa la finale ed un fine stagione adrenalinico, si riparte dal Sassuolo lunedì sera per chiudere in bellezza ancora contro i viola, ma questa volta al Franchi di Firenze.
Meglio che la questione Champions sia già risolta, non fosse proprio la Fiorentina la contendente per il quarto posto (come ha detto Allegri nel post partita). Ora testa al campionato, quella finale è già una partita in più da giocare, non deve diventare anche un peso psicologico, l’obiettivo deve essere lo stesso: vincere fino alla fine.