France Football ha decretato il 17esimo posto di Dusan Vlahovic nella classifica del ‘Pallone d’Oro’: un riconoscimento che inorgoglisce la Juve e mr.75 milioni di euro
La sua zampata contro il Torino è stata un mix di astuzia, fiuto del gol e senso della posizione, un mélange che fa capire l’importanza di un giocatore come Dusan Vlahovic nell’economia del gioco della Juventus. L’investimento dello scorso gennaio per il serbo in maglia 9 è stato importante e rappresenta un certificato di fiducia dai piani alti nei suoi confronti, nella speranza che un ragazzo di 22 anni con alle spalle già 57 gol in Serie A possa divenire un fenomeno assoluto. I numeri sono già di per sé importanti, ma i risultati di squadra non combaciano con ciò che è in grado di offrire a questa maglia. Dunque viene da chiedersi questo: come sfruttare al massimo le caratteristiche di questo bomber in modo funzionale per la Juve?
Intanto anche l’Europa si accorge della stella bianconera, piazzandola al 17esimo posto della classifica al ‘Pallone d’Oro’, mica pizza e fichi. In questa classifica, capitanata dal nuovo vincitore, ovvero Karim Benzema, ci sono i migliori al mondo, tra cui anche Erling Haaland (decimo), oserei dire la versione potenziata di DV9. Per un breve periodo (ai tempi in cui Vlahovic vestiva la maglia della Fiorentina e Haaland quella del Borussia Dortmund) i due venivano spesso messi a confronto dagli addetti ai lavori, immaginando un dualismo ultradecennale del futuro, sullo stampo Messi–Cristiano Ronaldo per intenderci. Tuttavia, i numeri del norvegese sono diventati via via sempre più disumani, mentre il serbo ha trovato alcune battute d’arresto, soprattutto da quando veste bianconero.
Intanto, il futuro prossimo recita ‘Empoli‘, un appuntamento da non sbagliare per alcuna ragione, visto il ritardo di classifica accumulato in queste prime 10 giornate. Delle giornate che hanno visto la Juve soccombere proprio nei casi in cui Dusan ha mancato l’appuntamento con il gol: solo vittorie con i suoi gol, ad eccezione del match casalingo contro la Roma (Sassuolo, Spezia, Bologna e Torino). Allegri si aggrappa al suo totem per uscire definitivamente dalla crisi e riportare la signora dove merita, ma metterlo nelle condizioni di dominare l’area di rigore è la vera sfida da vincere.