CHAMPIONS- Dall’urna di Nyon, la dea bendata strizza l’occhio alla Juventus. Evitate squadre ben più difficili come l’Atletico di Madrid, la sorte ha accasato il Porto come avversaria bianconera agli ottavi.
PORTO- Diciamo che il Porto non è propriamente una big europea. Squadra onnipresente in Europa, ma lontana dai fasti del 2004 quando alzò la Coppa dei Campioni con Mourinho.
Sempre dentro ai gironi, spesso agli ottavi, saltuariamente ai quarti. Avversario insidioso, capace di grandi notti, ma non un pericolo se affrontati con l’approccio giusto.
Il mister, Sérgio Conceição, si può dire essere alla prima vera grande squadra allenata. Dopo svariate esperienze tra Portogallo (Braga e Guimares, Academica) e Francia (Nantes), l’approdo nel 2017 al Porto.
Il modulo dei portoghesi è un 541 mutabile, che vede avanzare gli esterni andando a formare un 343. Volto noto è Pepe, guardiano dei tre centrali difensivi. Altri nomi da segnarsi sul taccuino per Pirlo sono l’attaccante Marega ed i due esterni Corona ed Otavio. Anche Sergio Oliveira, ottimo centrocampista, va tenuto sotto particolare attenzione.
L‘aspetto difensivo risulta il più doloroso per i dragones. Nonostante l’esperienza dell’ex Madrid, spesso i lusitani soffrono terribilmente. Altra faccia della medaglia è il centrocampo. Come detto, Sergio Oliveira è un buonissimo giocatore (miglior realizzatore della squadra), capace di fare da collante tra attacco e difesa. Marega, attaccante boa capace di fare sponde e aprire spazi, serve a pieno le qualità dei virtuosi esterni.
Non sarà un match facile, le insidie lusitane possono dare molto fastidio. Molto più ostica la sfida al Estádio do Dragão. La Juventus non dovrà sottovalutare ne la gara ne l’avversario.