Il serbo non riesce a incidere contro la sua ex squadra
SPENTO – Era il grande tema della vigilia, il ritorno di Dusan Vlahovic a Firenze. L’accoglienza dei tifosi viola, è stata come ci si poteva aspettare, mentre la prestazione del serbo, comprensibilmente, non è stata una delle sue migliori, per usare un eufemismo. Come per i grandi ex, da Berti a Baggio e Batistuta, la sua partita è contornata dai fischi del pubblico del Franchi, che gli ha anche dedicato la coreografia iniziale, dedicata al canto XXXII dell’Inferno di Dante, nel quale si parla del tradimento dei parenti. Un palese riferimento anche agli altri ex viola, da Bernardeschi a Chiesa, che però non erano della partita. Vlahovic si impegna ma le difficoltà ambientali e tattiche hanno la meglio. Esce comunque a testa alta, con una vittoria che pesa come un macigno in vista del ritorno, in programma a fine aprile.