Real Madrid, Barcellona in Champions, Milan in finale di Coppa Italia: Alvarito segna solo gol pesanti come un macigno
MR COPPA SI CHIAMA ALVARO – Alvaro Borja Martin Morata, per gli amici Alvaro Morata, per i tifosi bianconeri una garanzia. Se siete alla ricerca di un attaccante che si faccia trovare al posto giusto nel momento giusto, di qualcuno che la sappia buttare dentro quando c’è in palio qualcosa di importante, Alvaro fa esattamente al caso vostro. Gli occhi di un falco, i movimenti di una tigre, il cuore di un leone. Insomma un centravanti di razza pura. Che, come si può benissimo immaginare, ha indossato solo maglie blasonate. La sua avventura nel calcio professionistico inizia con il Real Madrid, esattamente fa il suo esordio in prima squadra il 12 dicembre del 2010, contro il Real Zaragoza. Partita vinta dai Blancos per 3-1. Nella stagione 2010-2011 totalizza solamente due presenze ma vince il suo primo trofeo, la Coppa del Re contro gli eterni rivali del Barcellona. L’anno seguente per l’astro nascente del calcio iberico, arriva anche la conquista della prima Liga. Un campionato dove gli uomini di Josè Mourinho riescono ad interrompere l’egemonia dei marziani catalani. Sempre contro i blaugrana arriva la vittoria della Super Coppa di Spagna l’anno seguente. In fatto di titoli, la stella del firmamento madrileno non si fa mancare nulla. Manca la ciliegini sulla torta, che non tarda ad arrivare. Perchè il 24 maggio del 2014, con in panchina Carlo Ancelotti, il Real vince la decima Champions League della sua storia battendo 4-1 ai supplementari l’Atletico Madrid del cholo Simeone. Morata chiude così la sua prima avventura con la maglia dei Galacticos e si appresta ad approdare in Italia. Alla coorte della Vecchia Signora che proprio nell’estate del 2014 ha visto Massimiliano Allegri prendere il posto di Antonio Conte come allenatore. L’inizio di una svolta per una Juventus, che dopo tre scudetti di fila, vuole tornare grande anche in Europa.
DA BERLINO A ROMA – Morata ha vinto tutto con il Real questo è vero, ma non è mai stato davvero decisivo. Venduto ai bianconeri per una cifra di 20 milioni ed un accordo che prevede anche un diritto di riacquisto da parte dei campioni d’Europa in carica, lo spagnolo intende sollevare qualcosa di importante da protagonista. E perchè no, di cogliere una meravigliosa quanto doverosa vendetta contro il club che lo ha lasciato partire così a cuor leggero. Ebbene dopo aver conquistato lo scudetto con 5 giornate d’anticipo, il 5 maggio del 2015 arriva il momento da lui tanto atteso. A distanza di dodici anni, la Signora è riuscita ad approdare in semifinale di Champions League dopo una cavalcata straordinaria. Un percorso che nemmeno il più ottimista tra i tifosi si sarebbe mai potuto immaginare. Non potrebbe essere altrimenti visto che non più tardi della stagione precedente, i bianconeri erano stati eliminati dalla massima competizione europea ai gironi, per mano del Galatasaray. In una data che rievoca da sempre piacevoli ricordi per ogni supporters dal cuore a strisce, allo Stadium arriva il Real Madrid campione d’Europa in carica, desideroso di fare il bis. Gli uomini di Ancelotti non hanno però fatto i conti con Alvaro, che nella gara d’andata sigla il gol del momentaneo 1-0. Contribuendo così alla vittoria di madama per 2-1, poi fa tredici. Al Bernabeu, davanti al suo ex pubblico, nel secondo atto ammutolisce il tempio sacro di Madrid trovando la rete del pareggio, dell’1-1 che fa volare i bianconeri a Berlino. In finale, contro il Barcellona. Purtroppo il 6 giugno successivo, si assiste allo strapotere dei blaugrana, che alzano al cielo la quinta Champions della loro storia. Il gol di Morata contro i fenomeni del Barca purtroppo non è servito a nulla. Ad ogni modo l’anno seguente non smentisce la sua tradizione di segnare solo gol pesanti. Il 21 maggio del 2016, contro il Milan va a segno nella finale di Coppa Italia, aggiudicandosi il trofeo nazionale. La sua prima esperienza a Torino si conclude in questo modo, ma il suo romanzo calcistico ha ancora in serbo un sacco di sorprese.
RITORNO AL REAL – Alvaro nell’estate del 2016 fa ritorno in Spagna, nel Real che lo ha cresciuto e che forse ha capito di aver fatto uno sbaglio a cederlo anziché continuare ad investire sul suo talento. Neanche il caso di dirlo, i madrileni vincono la Super Coppa Europea contro il Siviglia, la Liga con tre punti di distacco sul Barcellona e la seconda Champions di fila dell’era Zidane, la dodicesima della loro storia. Battendo in finale a Cardiff niente poco di meno che la Juventus con un sonoro 4-1. Alvaro, un talismano, che anche solo con la sua presenza riesce a trasmettere sicurezza. Il 21 luglio del 2017 cambia ancora sfonda. Questa volta si trasferisce al Chelsea, sotto la super visione di Antonio Conte, dove vince la FA Cup contro il Manchester United e colleziona 48 presenze condite da 15 reti. Tuttavia il 28 gennaio dell’anno successivo, passa in prestito oneroso all’Atletico Madrid fino al termine della stagione 2019-2020. In questo periodo non attraversa dei momenti molto fortunati. Ma anche qui non smentisce la sua fama di asso nella manica. Al 120′ minuto dei supplementari degli ottavi di Champions, sigla la rete che di fatto consente all’undici di Simeone di eliminare il Liverpool campione in carica e nel contemplo di espugnare l’Anfield, una delle roccaforti più importanti e prestigiose del mondo. Tuttavia, come recita un famoso brano di Antonello Venditti, certi amori non finiscono. Fanno dei giri immensi e poi ritornano. Ecco che il 22 settembre dello scorso anno sposa nuovamente i colori bianconeri. Tornando alla Juventus dopo quattro stagioni in prestito oneroso per una somma complessiva di 10 milioni.
LA RINASCITA BIANCONERA – Alvaro non ha mai dimenticato Torino, i tifosi dal loro canto non hanno scordato il loro asso di coppe. Il 4 novembre in particolare entra di diritto nell’ Elite del calcio juventino. E lo fa toccando quota 100 presenze con questa maglia in occasione della sfida contro il Ferencvarsos, festeggiando questo traguardo con una doppietta. In totale, in una stagione poco fortunata per la Vecchia Signora, mette in sacco 9 gol in campionato, 6 in Champions League, una in Supercoppa Italiana, vinta di bianconeri di Pirlo contro il Napoli e due in Coppa Italia. A questo proposito, questa sera la Juventus proverà anzi vorrà mettere ancora una volta in bacheca questo trofeo. In modo da chiudere al meglio un’annata che ha riservato parecchie delusioni ad un pubblico abituato da 9 anni a questa parte a vincere scudetti a raffica. Questa volta il titolo di campioni d’Italia ha cambiato colori, che da quelli bianconeri è passato ad indossare quelli nerazzurri. L’Inter ha vinto il diciannovesimo scudetto della sua storia ma questo finale di stagione ha ancora tanto da raccontare. Dalla finale contro l’Atalanta, in programma a Reggio Emilia, aperta al pubblico. Alla sfida di campionato contro il Bologna, con i bianconeri che dovranno a tutti i costi portare a casa i tre punti e sperare in un passo falso di Milan e Napoli per riuscire a qualificarsi alla prossima Champions. 5 giorni che ci diranno molto sul futuro di questa Juve. Con Alvaro che è pronto a lasciare nuovamente il proprio zampino. Il lupo, o per meglio dire il leone, perde il pelo ma non il vizio.