McKennie, dopo un grande inizio di avventura bianconera con Pirlo, sembra vivere da tempo un periodo di flessione.
ILLUSIONE – Come quando ti è sembrato di vedere una stella, ma poi la vedi muoversi e capisci che si tratta di un semplice aeroplano. L’avventura di Weston McKennie in bianconero rispecchia un po’ questa sensazione. Arrivato in sordina nella scorsa estate, conosciuto principalmente dai più attenti osservatori della Bundesliga, lo statunitense aveva stupito tutti nella prima parte di stagione: una delle troppo poche note positive della Juventus di Andrea Pirlo, centrocampista con grandi qualità nell’inserimento e un gran fiuto del gol. L’apoteosi raggiunta a Barcellona, con il gol al volo che non ha lasciato scampo a Ter Stegen, a sugellare una super partita dei bianconeri a casa di Messi, l’esultanza alla Harry Potter diventata virale e la grande soddisfazione di tutto l’ambiente, convinto di aver scovato un vero talento in grado di garantire qualità e gol al centrocampo bianconero. Poi, come per magia, qualcosa si è spento. La causa è poco chiara. Sicuramente, dallo scorso aprile qualcosa è cambiato: la festa con Dybala e Arthur in pieno lockdown, la conseguente punizione e le critiche ne hanno sicuramente minato la fiducia. La stagione non proprio esaltante della squadra ha contribuito a fare il resto. E poi, è arrivato Allegri.
ESIGENZE – Il tecnico toscano lo aveva detto già in estate: da McKennie, per le qualità che ha, si aspettava diversi gol. La stagione è iniziata, le prime uscite non sono state entusiasmanti e le voci sono cominciate a circolare: l’americano non ha convinto Allegri in mediana, dove ormai ha consegnato le chiavi a Locatelli e Bentancur, e quando lo ha schierato in altri ruoli, mezzala o trequartista, è risultato un pesce fuor d’acqua. La controversia in nazionale, con la seconda violazione dei protocolli anti-Covid, lo hanno inghiottito nuovamente in un ciclone di critiche e gli hanno tolto le energie mentali sufficienti a farlo rendere al massimo. In più, si sono aggiunte le voci di mercato: le sue qualità non sono passate comunque inosservate, e le pretendenti non mancherebbero. Certo, dopo Barcellona, il percorso si prospettava diverso: Weston, se il tuo talento lo hai messo in un Horcrux, è ora di riprenderlo.