Finalmente mercoledì si giocherà il recupero della terza giornata di campionato e sarà una partita decisiva
SFIDA CHAMPIONS – Nel 2018 Juventus-Napoli significava scudetto e i partenopei riuscirono nell’impresa di espugnare l’Allianz Stadium, per poi crollare con la Fiorentina e arrendersi a una Juve uscita vittoriosa da San Siro, grazie al goal decisivo di Gonzalo Higuain. Soltanto tre anni dopo questa partita ha cambiato totalmente significato pur rimanendo altrettanto decisiva: le due squadre si ritrovano appaiate con gli stessi punti in quarta posizione e hanno tanto da perdere. I bianconeri non possono permettersi per nessun motivo una mancata qualificazione in Champions mentre il Napoli ha l’obiettivo di tornare subito nella massima competizione europea dopo soltanto un anno di assenza. Anche la sorte dei due tecnici dipende molto da un piazzamento nei primi quattro posti, con De Laurentiis che non ha mai perso occasione di criticare Gattuso, e con un Agnelli sostenitore e ammiratore di Pirlo ma consapevole di non avere scelta diversa dall’esonero in caso di quinto posto. Le due squadre però arrivano al match con un morale totalmente diverso: il Napoli viene da quattro vittorie consecutive, tra cui i fondamentali scontri diretti conquistati con Roma e Milan, mentre la Juve è in uno dei momenti peggiori della sua non brillante stagione e ha totalizzato un solo punto nelle ultime due partite con Benevento e Torino. I bianconeri non ci avevano abituato a sbagliare due partite consecutive e devono necessariamente riscattarsi mercoledì, esattamente come fecero qualche mese fa in Supercoppa proprio con i partenopei, in una partita che riuscì a ridare morale e successi e a riscattare la brutta sconfitta con l’Inter. Il mister sa bene che non può verificarsi un altro passo falso e che sarebbe opportuno scacciare sin da subito i mostri dell’Europa League con i tre punti, poiché per la società non c’è eventualità più tragica di rinunciare agli introiti della Champions, considerando anche tutte le cessioni e le perdite che ne deriverebbero. Insomma, zero margini d’errore per salvare il salvabile di una stagione da dimenticare.