Le parole del presidente della Fiorentina Commisso aprono scenari nuovi per l’attaccante serbo.
DICHIARAZIONI – Come un fulmine a ciel sereno, anche se le previsioni hanno dato pioggia per le ore successive. E’ molto simile l’effetto che le parole di Rocco Commisso, presidente della Viola, hanno avuto nel mondo del calcio. Dusan Vlahovic non ha intenzione di rinnovare con la Fiorentina, nonostante le promesse estive fatte ai tifosi e il grande lavoro che dietro le quinte ha fatto la dirigenza per accontentare giocatore e agenti. A Firenze ora c’è una bella gatta da pelare, dopo un inizio entusiasmante che ha riportato fiducia alla piazza scacciando, almeno in parte, i fantasmi delle ultime stagioni. Uno dei giovani attaccanti più promettenti del panorama internazionale si libererà tra 21 mesi a zero, anche se sembra un esito alquanto improbabile, e per la Fiorentina, ora i margini di manovra sono molto ristretti. Le squadre interessate, in questi mesi, le abbiamo imparate a conoscere. Dal Tottenham all’Atletico Madrid, fino ad arrivare alla Juventus. Proprio il club bianconero, nelle ultime ore, sembra essere balzato in testa nella corsa al classe 2000 serbo, senza tuttavia alcuna ammissione o smentita dai diretti interessati. Dopo Bernardeschi e Chiesa, sarebbe il terzo acquisto a percorrere la tratta Firenze-Torino sola andata, anche se non ci sono dubbi che, per le modalità, sarebbe anche il più clamoroso. Quanto conviene alla Juventus il suo acquisto?
PERCHE’ SI’ – Tanti pro, pochissimi contro, almeno sulla carta. L’affare Vlahovic sarebbe fondamentale per il club bianconero. L’acquisto del centravanti assicurerebbe uno degli interpreti del ruolo più promettenti in circolazione. Sappiamo quanto Allegri sappia valorizzare i giovani, l’impressione è che con Dusan il lavoro possa essere leggermente diverso: a livello tecnico siamo di fronte a un potenziale fenomeno, che ha solo bisogno di confermarsi anche a livelli alti e che, se messo nelle giuste condizioni, dà l’impressione di avere ancora molto da far vedere e dimostrare. Sulla testa, e anche queste ultime ore lo dimostrano, c’è da lavorarci: l’impatto con un ambiente più competitivo come quello della Juventus non è mai facile per nessuno, ma il suo profilo rientra alla perfezione nel percorso che dirigenza e allenatore hanno intrapreso quest’estate. Nel mix tra veterani e giovani che sta nascendo nel club, l’acquisto di Vlahovic calzerebbe a pennello. A livello tattico, poi, ci sarebbero molti aspetti da tenere in considerazione: nella passata stagione, che il serbo ha concluso con 21 reti in 37 presenze, la Fiorentina ha giocato con l’attacco a 2, un po’ come spesso sta facendo Allegri in questa stagione. Pensare a una coppia formata da Dybala e il nativo di Belgrado di certo non può che stuzzicare la fantasia dei tifosi bianconeri. In questo inizio di stagione, con l’arrivo di Vincenzo Italiano, la Fiorentina è passata al 4-3-3, un altro dei moduli che a Torino è in fase di progettazione e sperimentazione: vedere questo Chiesa e questo Vlahovic insieme, di nuovo, sarebbe oniricamente stimolante.
DIFFICOLTA’ – Certo, la concorrenza non manca. Perchè se è vero che, a livello nazionale, la Juventus riesce sempre a dire la sua sul mercato nonostante il periodo complicato dal punto di vista finanziario, a differenza delle situazioni con Chiesa e Bernardeschi la vicenda Vlahovic si estende oltre i confini, e riguarda tante big europee. L’Atletico Madrid ci ha provato intensamente in estate, con l’obiettivo di regalare a Simeone l’erede di Luis Suarez. L’offerta, superiore ai 60 milioni, era stata però rispedita al mittente. A Londra, più precisamente nel nord della città, c’è il Tottenham dell’ex bianconero Fabio Paratici che ha pensato al serbo per sostituire Harry Kane, quando il bomber inglese sembrava sul punto di finire alla corte di Pep Guardiola. Non ci sono dubbi, poi, che le parole del presidente italo-americano della Fiorentina abbiano raggiunto le sedi di tante altre società, pronte a tenere d’occhio quello che succede nella città del Brunelleschi e di Botticelli. Non sarà tanto la primavera, quanto più verosimilmente l’estate, a dirci quale sarà il futuro di Dusan Vlahovic.