E’ stato sicuramente anche merito suo se la Juventus ha conquistato la finale di Coppa Italia. Le prodezze del portiere, infatti, non sono di certo passate inosservate
APPLAUSI. “Mi è piaciuto andare controcorrente. Ho scelto che la mia carriera sarebbe dipesa dal gettarsi a terra, prendere botte nello sterno, inserirsi in un mucchio di gambe per fermare un pallone. Avevo messo in conto di fare a pugni con gli infortuni. Mi sono operato cinque volte: due al ginocchio e tre alla spalla. Ho pensato di smettere, sono stato fuori quasi due anni ed erano più le sofferenze che le gioie. Alla fine, però, credo di aver vinto io.” La caparbietà di Mattia Perin viene da lontano, da quando la sua spensieratezza lo ha dirottato verso quello che poi sarebbe diventato il suo habitat naturale: il calcio.
Non è sempre facile sentirsi secondi a qualcun altro ed essere giudicati mere comparse, ma nonostante non abbia ancora ricoperto un ruolo da vero protagonista è riuscito comunque a ritagliarsi il suo spazio all’interno del mondo Juve. Un uomo spogliatoio, si definirebbe, che quando è stato chiamato in causa ha sempre risposto presente; che è soddisfatto di Torino e di vestire una delle maglie più importanti del calcio internazionale; che si è integrato perfettamente nel gruppo e che ha un ottimo rapporto coi compagni e con Massimiliano Allegri. In questa stagione la Coppa Italia è stata il solo palcoscenico dove Mattia ha potuto mettersi in risalto e adesso, dopo prestazioni di alto livello come l’ultima contro la Fiorentina, sogna di giocare l’attesissima finale contro l’Inter dell’11 maggio. Un premio che sicuramente gli spetta di diritto, per l’umiltà, l’impegno e la professionalità dimostrate sino ad ora. E’ anche di ragazzi così che il calcio odierno dovrebbe popolarsi, di chi non si lascia per forza guidare da logiche universali, ma dalle ragioni del proprio cuore che, per quanto incomprensibili siano agli occhi di molti, hanno comunque valore e coerenza.
“La scelta di rimanere alla Juventus è chiara per me. Poter competere in questa dimensione qui dove ogni anno lotti per portare a casa dei trofei non mi ha fatto esitare un attimo. Non è una scelta di comodo, ma dettata dalla voglia di vincere insieme ai miei compagni.” E’ con queste parole che ha giustificato il rinnovo fino al 2025, mettendo a tacere le voci che lo vedevano lontano da Torino e destinato, magari, ad una nuova avventura ma da protagonista. Specie dopo la gara contro la Fiorentina, dove si è messo in luce salvando in più di un’occasione il risultato con prodezze degne di nota, non sono mancati gli attestati di stima nei suoi confronti, come Dino Zoff che lo ha definito “pronto per una maglia da titolare”, a testimonianza di come, per chi la sa riconoscere, il ragazzo abbia davvero la stoffa giusta. La società ha spinto molto per questo rinnovo ed è probabile che alla base, oltre all’affidabilità dimostrata in più di una circostanza, possa nascondersi il progetto di puntare su di lui per costruire la presunta squadra del futuro. E’ giusto però rimanere coi piedi di terra e, nel frattempo, assistere alla gioia di questo ragazzo che finalmente può godersi il suo momento. Mattia, il portiere volante.