E’ vero, siamo soltanto al 19 agosto. Le rose possono ancora subire modifiche sostanziali prima della composizione definitiva. Quella bianconera non verrà, però, sconvolta nella sostanza anche a causa di operazioni in uscita che si sono rivelate più complicate del previsto. Se le richieste “oscene” di mamma Veronique hanno fatto sorgere nella testa degli accorti dirigenti del Manchester United il sospetto che nelle scorse ore stessero trattando Andres Iniesta, una salvifica (per i loro interessi) rinfrescata di riflessione ha riportato tutti con i piedi ben piantati al suolo, nell’epifania della non eccezionalità del calciatore francese. Un cooling break, insomma, che ha fugato dalla mente dei dirigenti inglesi ogni dubbio in merito. Così come un cooling break ha schiarito le idee a un tecnico che stava per cascare di nuovo nelle paure della stagione passata. Quella nuova ha già preso le mosse con una prima giornata di campionato senza troppe sorprese. Vincono tutte le big, alcune con buona dimestichezza, altre con qualche difficoltà di troppo. La Juventus di Massimiliano Allegri ha battuto il Sassuolo di Dionisi per 3-0 in una gara che ha fornito alcuni interessanti spunti di riflessione a chi ha saputo coglierli. Prima della pausa che ha consentito ai calciatori di recuperare il fiato e idratarsi, l’11 visto allo Stadium sembrava ricalcare troppo la squadra passiva dello scorso anno. Poi il cambio dopo il break, come se Allegri avesse chiuso gli occhi, respirato profondamente e capito che la strada della paura non avrebbe pagato. L’equilibrio esasperato e i timori per una fase difensiva fatta di ossessivi bilancini e ripiegamenti hanno lasciato il posto al coraggio di sciogliere le briglie e liberarsi – si spera in maniera definitiva – dell’impostazione ibrida di un 4-4-2 storto che poco concede alla costruzione efficace nella metà campo avversaria. La svolta con il Sassuolo è venuta da un 4-3-3 più vivace. Lo si è visto nel cambio di passo e nel crescente salire in cattedra di Angel Di Maria: l’argentino, anima in pena fino al cooling break della redenzione, ha poi trovato il dialogo proficuo con Vlahovic e i centrocampisti e tutto è cambiato. Non appena la Juve ha portato in area più uomini (le due mezzali del 4-3-3), non appena è diventata più pericolosa su entrambe le fasce con Cuadrado da una parte e Di Maria dall’altra, la partita per Allegri si è incanalata sui binari giusti. Il fato avverso ha voluto che Di Maria, vero epicentro tattico della rosa, fosse ora costretto ai box da un infortunio agli adduttori. Ma la strada tattica intrapresa dalla Juventus non deve essere abbandonata. Il nuovo modulo accorcia i reparti e rivitalizza la punta centrale. Sarebbe un peccato azzerare i progressi e tornare ad impantanarsi nelle incertezze della stagione scorsa. Kostic e Cuadrado possono supportare Vlahovic in un tridente puro. Basta soltanto oliare i meccanismi e rodare un assetto così più pimpante. Sarà necessario un ulteriore cooling break anche in quel di Genova?
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