Finisce 2 a 1 per i padroni di casa la sfida al Dragao tra Porto e Juventus. Taremi e Marega a segno per gli uomini di Conceicao, la rete di Chiesa tiene a galla i bianconeri
FALSE PARTENZE – E’ tutta qui la sconfitta della Juventus nell’andata degli ottavi di finale di Champions League contro il Porto. Impostazione sbagliata. Alla gara, all’atteggiamento, al gioco. Pronti, via, e la (prevedibile) aggressività dei lusitani coglie impreparati i bianconeri. Al 2′ minuto, Bentancur e Szczesny confezionano il disastro, Taremi ne approfitta, e porta in vantaggio Conceicao. Il tecnico è abile a creare una gabbia perfetta al pur maggiore talento bianconero, che viene soffocato dalla corsa, dal lavoro di squadra e dal pressing asfissiante dei portoghesi che impedisce alla manovra juventina di decollare. Gioco spezzato, zero varchi. La Juventus cade nel tranello, è nervosa e non riesce a ritrovarsi. Chiellini alza bandiera bianca al 35′ per problemi fisici da valutare…una defezione che psicologicamente non aiuta di certo. Il problema maggiore però è riuscire a sfuggire alla pressione avversaria. Bonucci, Arthur, Cuadrado…l’assenza in fase di impostazione dei “costruttori” si fa sentire per tutta la partita. Basti pensare che il primo tiro in porta della Juventus arriva a 40′ minuto suonato. La ripresa è una fotocopia del primo tempo: pronti, via, ed è 2 a 0 dopo qualche secondo dalla ripartenza. La rete di Marega è doccia gelata per i bianconeri, che vedono la qualificazione complicarsi tremendamente,
LA CARTA VINCENTE…SARA’ ARRIVATA IN TEMPO? – Al 63′ l’ingresso di Morata per un appannato McKennie cambia le carte in tavola. La fisicità dello spagnolo permette di scavalcare le linee portoghesi, complice anche la stanchezza crescente degli uomini di Conceicao, che non riescono più a reggere il ritmo e l’intensità portata per tutta la prima parte di gara. La Juventus respira.
FINALE DI SPERANZA – All’82’, Federico Chiesa, ancora una volta uomo della provvidenza, al posto giusto sulla palla al centro di Rabiot, accorcia le distanze. Un gol che non riesce ad evitare la sconfitta di una comunque bruttissima Juventus, ma che forse eviterà l’eliminazione dalla Champions League. A patto che all’appuntamento per la gara di ritorno si presenti un’altra Juventus. L’1 a 0 che basterebbe per qualificarsi è tutt’altro che irraggiungibile, ma le altalene non sono più concesse. E chissà che la rabbia per quel rigore dubbio del possibile pareggio non fischiato a Ronaldo nel finale, tanto indigesto all’ambiente bianconero, non aiuti a trovare la giusta rabbia per evitare nuove false partenze