Uno scudetto in più, una marea di emozioni e vittorie, grandi scontri e nuovi record. Le ragazze della Juventus Women salutano un 2020 vissuto da assolute protagoniste sul campo, un anno in cui sono state più forti delle difficoltà e in cui sono state capaci di migliorarsi giorno dopo giorno, gara dopo gara, allenamento dopo allenamento, con lo spirito che guida la squadra fin dal primo giorno. Tra certezze e novità, sotto la guida sapiente di Coach Rita Guarino, sempre insuperabile, in qualsiasi situazione, nel leggere i momenti delle partite e dei campionati.
L’anno è cominciato al Nereo Rocco di Trieste contro il Tavagnacco, con una grassa vittoria (1-5), ma una cinquina in rimonta, quasi come monito delle caratteristiche necessarie a fronteggiare le sfide successive: qualità, sì, ma anche fame e voglia di non arrendersi mai.
Il primo gol dell’anno l’ha segnato, tanto per cambiare, Cristiana Girelli e in quella gara è arrivata anche la prima rete, all’esordio in bianconero, di Annahita Zamanian. La Girelli ha sbloccato anche la seconda gara dell’anno, ancora una volta in un grande stadio apertosi da poco al calcio femminile, il Castellani di Empoli. A decidere il match, vinto 2-1, il gol di Valentina Cernoia, con un’esultanza manifesto del lato più guerriero delle Women. In quell’urlo liberatorio c’è la rabbia di chi non concepisce la sconfitta, di chi non vuole porsi limiti. C’è l’anima del gruppo.
Partita dopo partita, le bianconere hanno continuato a vincere, con un solo mezzo passo falso, lo 0-0 in casa della Florentia, riscattato immediatamente in quella che si rivelerà essere l’ultima gara in casa della stagione: 5-1 all’Inter, con il ritorno al gol di Bonansea in casa dopo l’infortunio che l’aveva fermata.
L’ultima gara della stagione si gioca a Verona. Un’altra vittoria e con un’altra prima volta: la prima rete in bianconero di Tuija Hyyrynen. Il 22 febbraio 2020 finisce la stagione 2019/20.
Quanto fatto in campionato fino a quel momento, però, è più che sufficiente per incoronare le bianconere campionesse d’Italia. 16 gare disputate, 14 vittorie e due pareggi, miglior attacco e miglior difesa, con un margine importante sulle inseguitrici.
Numeri che raccontano il dominio e che uniti vanno a comporre lo scudetto da cucirsi nuovamente sul petto. Il terzo titolo di fila per una squadra che fin dai suoi primi passi ha saputo solo vincere, alzando il livello del suo rendimento tutte le volte che le avversarie provano ad alzare l’asticella.