Il mondiale del 2019 ha registrato decine di milioni di ascoltatori e ha avvicinato molte persone, anche le più scettiche, verso il settore del calcio femminile. I più grandi club Europei stanno iniziando ad investire per preparare degli ottimi settori femminili, e uno di questi club è proprio la Juventus.
Sara Gama, capitano della Juventus Women, ha parlato, in un’intervista con Il Messaggero, dell’importanza e della situazione attuale che sta vivendo il calcio femminile che, soprattutto negli ultimi anni, ha avuto un grande impatto sul mondo intero, facendo il punto sul futuro di questo settore: “Bisogna investire perché i risultati non arrivano da soli. Semmai dobbiamo continuare a recuperare terreno, perché l’Italia deve competere per vincere. La mentalità deve essere competere per eccellere, non per galleggiare. Bisogna stare sul pezzo.“
Il difensore e capitano della Juventus Women, ha proseguito la sua intervista parlando della necessità di avere un simbolo: “Nel calcio c’è bisogno di avere dei simboli, dei giocatori che siano rappresentativi e che ispirino le ragazze e i ragazzi. Quindi simboli ce ne devono essere e mi auguro che ce ne siano sempre di più, perché vuol dire che stiamo progredendo. Noi giocatrici rappresentiamo semplicemente il primo volto con cui questa disciplina si presenta al grande pubblico, non siamo niente di più e niente di meno. E visto che siamo i primi, esistono ancora questi discorsi: i pregiudizi non possono essere abbattuti dalla mattina alla sera. Chi è che arriverà dopo di noi dovrà lavorare, ma noi abbiamo dato una bella spallata alla porta, poi ognuno deve fare il suo pezzo. E quindi ci sarà bisogno di altri simboli. La direzione in ogni caso è stata presa.”
La bianconera, ex Brescia e PSG, ha, infine, concluso la sua intervista dando il suo parere su ciò che è stato fatto negli ultimi anni: “Come dico sempre abbiamo fatto più in cinque anni che in vent’anni di buio totale. Sono stati fatti degli investimenti e tanti club hanno creduto in noi, hanno messo dei soldi e così siamo arrivate preparate ai Mondiali del 2019. Le cose non piovono dal cielo. Quello di Francia è stato in parte un exploit e in parte una vittoria. La vittoria deriva dall’aver fatto così bene ad un mondiale, risultato assolutamente oltre le aspettative.”