Sotto il cielo di Roma a festeggiare c’è l’Inter che batte per 4-2 la Juventus nei tempi supplementari, dopo un 2-2 nei regolamentari spettacolare ed avvincente
Tanta delusione, ma anche tante polemiche. Questo il sunto targato Juventus di una finale di Coppa Italia spettacolare ed avvincente fino all’80esimo, momento in cui l’Inter trova il pareggio decisivo a portare la sfida ai supplementari con un rigore molto discutibile, trasformato da Çalhanoglu. L’episodio ha smontato completamente le ambizioni bianconere e i supplementari hanno completamente demolito le speranze juventine. Unica cosa da imputare alla squadra? L’atteggiamento troppo remissivo e rinunciatario post-vantaggio di Vlahovic, viste le occasioni create dalla vecchia signora per rimettere in piedi una partita iniziata malissimo col gol di Barella.
Il match inizia in linea con le previsioni della vigilia, ovvero con l’Inter in pressione offensiva e la Juventus dietro a difendere. Dopo appena 6 minuti, la partita si incanala verso i binari nerazzurri: da un corner respinto dalla difesa della Juve, Barella riceve al limite dell’area da Brozovic e trova un tiro a giro perfetto che batte un inerme Mattia Perin. I primi 10 minuti scorrono con i meneghini in controllo, ma la Juve prova a reagire con Paulo Dybala che al minuto 23 riceve palla da Cuadrado in zona centrale e prova a chiudere con il sinistro, ma la palla arriva docile ad Handanovic. Serve la presenza offensiva di Vlahovic, fin qui contrastato efficacemente dalla morsa di De Vrij e al 24esimo ha la chance per colpire: Handanovic rinvia male su Brozovic e il pallone arriva a Dybala, imbuca per il centravanti serbo che da posizione defilata cerca l’angolo lontano con un gran sinistro, ma il numero 1 nerazzurro si riscatta con una grandissima parata. La pressione bianconera inizia a farsi sentire e al 30esimo De Ligt stacca più in alto di tutti dal corner di Bernardeschi, ma c’é ancora Handanovic a mandare in angolo. Dal corner susseguente la più grande occasione del match: pallone in mezzo respinto male dalla difesa interista, Dybala dal dischetto colpisce di controbalzo con il sinistro, ma la sfera esce di un niente ad Handanovic battuto. La palla non entra e si va a riposo con la squadra più cinica in vantaggio.
Negli spogliatoi Allegri avrà fatto sentire le sue ragioni con grande vigore, visto l’inizio dei suoi: al 50esimo, su un’azione insistita e un pallone respinto, arriva di gran carriera Alex Sandro a sinistra che scarica il sinistro, deviato in modo quasi impercettibile da Morata, ma abbastanza per mettere fuori causa un non perfetto Handanovic. 1-1 e inerzia della gara completamente invertita, visto quello che succederà due minuti dopo: Bernardeschi riesce a gestire un pallone complicato nella sua metà campo e fa partire Dybala verso la metà campo avversaria, tracciante splendido a lanciare in campo aperto Vlahovic che sterza mandando al bar D’Ambrosio, calcia addosso ad Handanovic, ma sulla respinta corta arriva nuovamente il numero 7 che porta in vantaggio la Juve. Apoteosi bianconera all’Olimpico con DV7 che corre sotto la curva occupata dai supporters della ‘vecchia signora’. Da lì in poi, inizia un’altra partita, fatta di sofferenza e tenacia difensiva da parte della banda Allegri e il mister lo fa intendere con i cambi: fuori Bernardeschi e Zakaria per Locatelli e Bonucci, cambi abbastanza conservatori. Dimarco mette i brividi al 71esimo con un sinistro da lontano deviato leggermente che lambisce il secondo palo difeso da Perin. Serve l’episodio ai nerazzurri per provare a pareggiare la gara e l’episodio arriva: cross di Dumfries da destra, sponda di Perisic per Lautaro che si aggancia alla gamba di Bonucci e cade per terra. Valeri fischia il calcio di rigore, nonostante il centrale bianconero non faccia assolutamente nulla per toccare l’argentino. Il VAR conferma la decisione del campo e Çalhanoglu calcia perfettamente in porta per il 2-2. Gli animi diventano incandescenti con Allegri e Farris (il secondo di Inzaghi) testa a testa nell’area tecnica nerazzurra ed entrambe le panchine inferocite. Si va ai supplementari con una tensione che si taglia a fette.
Si riparte sul 2-2 ai supplementari e l’Inter trova un altro rigore al minuto 97 per un contatto, questa volta sacrosanto tra De Ligt e De Vrij, trasformato da Perisic. Troppo bassa la Juve per poter pensare di portare il match ai calci di rigore, un atteggiamento troppo rinunciatario per pensare di portare a casa la Coppa. Crolla completamente la squadra di Allegri sotto i colpi del migliore in campo, ovvero Ivan Perisic che raccoglie un passaggio di Dimarco, controlla a mezza altezza col destro e conclude col sinistro e batte Perin per il 2-4. Secondo tempo supplementare in gestione per i nerazzurri che vincono la ‘guerra di nervi’ e portano la Coppa Italia a Milano.