Su Tuttosport di oggi uno spazio è dedicato alla lunga intervista che McKennie ha concesso al giornale americano, Sport Illustrated. In questa intervista viene fuori la voglia del texano di fare sempre meglio e una grande ammirazione per la Juve ed i suoi compagni di squadra.
AMICONE – Weston McKennie è arrivato ad agosto in prestito dallo Shalke 04 e subito ha trovato un ambiente amichevole e stimolante. Dall’intervista McKennie appare entusiasta della sua nuova avventura in Italia e sottolinea come sia una leggenda come Ronaldo sia gli altri giocatori e l’allenatore lo abbiamo messo a suo agio facendolo sentire parte integrante del gruppo, questo rapporto così amichevole e tranquillo che si è creato da subito lo si evince anche dai social. Il giovane infatti, come tutti i suoi coetanei, è molto attivo sui social e commenta con ironia e ammirazione i post dei suoi compagni più grandi strappando un sorriso anche ai numerosi followers.
Ma McKennie non è solo un giovane spensierato e simpatico, è noto il suo impego attivo sul fronte del razzismo. Tema scottante in questi anni che vede l’impegno in prima linea del giovane, ha aderito al movimento del Black Lives Matter e non manca mai di esprimersi su questo argomento da lui molto sentito. L’episodio che più lo ha segnato durante la sua carriera da giocatore è avvenuto in Germania la scorsa estate, risale all’agosto 2019 e mentre ritornava in panchina dopo una sostituzione durante un’amichevole , un tifoso lo insulta pesantemente: “Sono rimasto bloccato per un attimo, volevo essere superiore ma in quel momento tutto mi sembrava surreale e mi è scattato qualcosa, dovevo reagire…” queste le sue parole in merito allo spregevole episodio che nonostante tutto gli ha messo di fronte la gravità di un problema. Dopo questo episodio ha iniziato a schierarsi e ha prendere parte attivamente alla lotta contro il razzismo anche sui social. “E’ diventata la mia missione“.
Quello del Razzismo è un tema che sta molto a cuore anche alla Juventus e che ha appoggiato e supportato il giovane fin dall’inizio, lo stesso McKennie racconta come la dirigenza dopo aver firmato il contratto gli regala un libro su Mandela, simbolo della volontà di appoggiarlo e spronarlo anche in questa battaglia e gesto importantissimo per il giocatore. In conclusione sostiene che anche se solo dopo pochi mesi si sente già a casa, è a suo agio alla Juve e spera di fare sempre meglio.