Le pagelle di Malmoe e Juve, match valido per la prima giornata del gruppo H di Champions League.
SZCZESNY 6 – Primo tempo di ordinaria amministrazione per il polacco mai sollecitato dalle iniziative avversarie. Non è stato impegnato prima del 67′ quando deve respingere un traversone di Christiansen e poco altro. Decisamente più attento rispetto alle ultime uscite.
DANILO 6,5 – Buona la sua prestazione in difesa. Pulito e ordinato negli interventi. L’avversario non gli crea particolari patemi d’animo e lui svolge un attento compitino per tutta la gara. Nella ripresa si fa vedere anche in attacco con ottimi spunti in velocità. Cala un po’ nel finale
BONUCCI 7 – Attento dietro e chirurgico davanti, quando c’è da suggerire per i compagni in attacco. Nel primo tempo tenta più volte la soluzione del lancio lungo. Al 28′ manda in porta Alex Sandro che spreca. Regista ispirato aggiunto.
DE LIGT 6 – Lotta e sgomita contro i giganti svedesi che non riescono mai a sovrastarlo. L’impreciso difensore subentrato nella gara di Napoli è dimenticato. L’olandese questa sera è apparso particolarmente in palla, anche e soprattutto quando il Malmoe ha tentato l’assalto finale. (dall’87’ RUGANI s.v.)
ALEX SANDRO 7 – Prestazione maiuscola del terzino brasiliano stasera in versione prima Juve di Allegri. Lucido in fase di non possesso, non disdegna anche folate offensive convincenti, di voglia e di personalità. Al 22′ un suo inserimento in area vale la rete che sblocca il match dopo una bella azione manovrata Locatelli-Cuadrado. Sei minuti più tardi Alex Sandro prova a concedere il bis di marcature ma strozza troppo la conclusione col sinistro.
CUADRADO 7 – Terzino, ala, esterno d’attacco. Tutta la velocità e l’abilità nell’uno contro uno dei quali la Juventus ha bisogno sono condensati nei suoi piedi. Spinge e difende con continuità, suo l’assist del primo gol. (Dall’82’ RAMSEY s.v.)
BENTANCUR 6 – Svolge il suo ruolo di interditore con ordine e disciplina. Non eccelle in visione di gioco e pulizia di passaggi ma non è un segreto. Quando nella ripresa intercetta un passaggio orizzontale di Berget, calibra male l’invito per Cuadrado inseritosi a rimorchio. (Dal 67′ MCKENNIE 6 – Poco meno di mezz’ora di gioco per l’americano che si fa notare soltanto per l’imbucata con la quale mette in movimento Kean nell’azione del gol annullato).
LOCATELLI 6,5 – Faro del centrocampo e primo innesco della manovra. Quando la Juve imposta dal passo, è lucido nel ricevere e servire di prima la palla in profondità. Le azioni più interessanti passano dai suoi piedi. Non ha timori reverenziali nei confronti della Champions. Determinato.
RABIOT 6 – Meno brillante degli interpreti di centrocampo forse perché il nuovo ruolo di esterno mancino necessita di ulteriori prove. Impreciso e opaco nel primo tempo, cresce nella ripresa quando gli spazi gli consentono di allungare la falcata.
DYBALA 6,5 – Non il miglior Dybala di Udine. Sempre raddoppiato e ingabbiato dai calciatori avversari, poche volte riesce a liberarsi dalla marcatura. Sporadiche le occasioni da gol create ma non sbaglia il rigore che vale il raddoppio e la sicurezza in un momento chiave della partita. (Dall’82’ KULUSEVSKI 6 – Lo svedese impegna la retroguardia avversaria con le iniziative individuali. Poco incisivo per l’ingresso in campo tardivo ma non è colpa sua)
MORATA 7,5 – Onnipresente e con licenza di svariare su tutto il fronte d’attacco, il centravanti spagnolo sforna la migliore prestazione stagionale. Punto di riferimento delle verticalizzazioni dei compagni, è sempre pronto a fare la giocata giusta. Che si tratti di attaccare la profondità o giocare spalle alla porta, Morata limita il fuorigioco ed è l’uomo più pericoloso dei bianconeri. Suo il movimento con il quale si procura il calcio di rigore, suo il tocco morbido per il 3-0. (Dal 67′ KEAN 6 – Subito un guizzo per l’attaccante azzurro che scarta il portiere avversario e segna. Ma la rete è annullata per fuorigioco).
All. ALLEGRI 6,5 – Vincere in Champions non è mai banale anche quando sulla carta l’avversario è di quarta fascia. L’obiettivo era portare a casa il risultato e la squadra lo segue.