JUVENTUS – DINAMO KIEV – Si potrebbe parlare di Cristiano Ronaldo e del suo straordinario record di gol, di Alvaro Morata e della incredibile affidabilità mostrata in questo secondo capitolo della sua avventura bianconera. Eppure, nella notte di Torino che ha visto la Juventus trionfare per tre reti a zero contro la Dinamo Kiev la stella più luminosa è stata quella di Federico Chiesa
MR. 60 MILIONI – Intendiamoci…pima di ieri l’esperienza di Chiesa alla Juventus non poteva certo essere catalogata come negativa. 4 gol e 4 assist in campionato con la maglia della Juventus (sebbene l’espulsione nella prima gara bianconera contro il Crotone), 4 presenze in Champions League per un bilancio tutto sommato positivo. Eppure, qualcosa sembrava sempre mancare rispetto al Federico visto alla Fiorentina. Così tanto promettente da convincere la Juventus ad un investimento da 60 milioni
UNA TRANSIZIONE SOFFERTA – Comprensibile, visto un addio al veleno con Firenze, un arrivo a Torino alle ultime ore di mercato, e il trovarsi catapultato non solo in una grande squadra come la Juventus, ma in una Juventus ricca di novità. Entrando da perno del gioco di Pirlo, per giunta…con tutte le pressioni del caso.
LA SVEGLIA EUROPEA – Mancava qualcosa…dicevamo. Sino a ieri sera. La prestazione contro la Dinamo Kiev è più del gol e dell’assist (e mezzo). Personalità..una parola che si è sentita usare spesso in settimana, e quella di Federico per la prima volta ieri ha straripato anche in bianconero. Nella corsa, negli strappi, nel diventare punto di riferimento per i compagni, oltre che per il modulo dell’allenatore. Una gara di crescita. Come crescita è il movimento in area in occasione del suo primo gol bianconero, per uno che in carriera ha spesso avuto la nomea del “bravo, ma dovrebbe segnare di più”. Una evoluzione che gli richiede anche Pirlo. In quel “di buttarsi su quelle palle in area non devo dirglielo io” detto da Pirlo a fine gara c’è tutto il percorso che ci si aspetta da Chiesa alla Juventus. Un viaggio che da oggi dovrà aggiungere soprattutto continuità ad un talento spesso mostrato solo a folate. Sul carattere, in fondo, di dubbi ce ne son sempre stati pochi. Intanto, anche i tifosi bianconeri hanno finalmente potuto avere un assaggio. Da qualche parte, li nel cuore del tifoso bianconero, qualcuno ha sussurrato “Piacere di conoscerti, Federico”.