Il tecnico dei nerazzurri candidato alla panchina bianconera “Basta con le illazioni”. Pirlo si affida ai tifosi: “Ci aiuteranno“
REGGIO EMILIA – Se Chiellini, un vincente nato, arriva al punto di dichiarare che è arrivato il momento di fermare l’Atalanta, può significare solo una cosa. Che il vento è cambiato, o per rendere meglio l’idea, ha iniziato a spirare verso un’altra direzione. Nella finale di Coppa Italia di stasera, spiega l’edizione odierna di Repubblica, si affronteranno Atalanta e Juventus. Due formazioni che si presentano all’appuntamento con due spiriti nettamente differenti. Da una parte entusiasmo derivato dalla consapevolezza di aver disputato una stagione a dir poco eccellente. Dall’atra sconforto per non aver vinto il campionato dopo un’egemonia durata 9 anni. E per doversi conquistare la qualificazione in Champions League nell’ultima giornata di Serie A. Chiellini è stato uno dei pochi giocatori a schierarsi apertamente a favore della Superlega, scrivendo nella propria autobiografia che gli piacerebbe lavorare alla sua organizzazione. Ed è quindi consequenziale che la favola Atalanta scompigli i canoni cui è abituato. Ma che i bergamaschi abbiano un’organizzazione di gioco nettamente superiore rispetto ai bianconeri è un dato abbastanza oggettivo. Ed è per questa ragione che avanzano il diritto di poter mettere le mani su un trofeo che da queste parti manca dal lontano 1963. Quando la Dea vinse la Coppa Italia battendo in finale il Torino grazie ad una tripletta messa a segno da Domenghini. Stasera al Mapei Stadium ci saranno 4300 spettatori, rigorosamente vaccinati o immunizzati al Covid-19. Un piccolo segnale che dimostra che il desiderio di tornare alla normalità e di tornare a vivere il calcio nella sua totalità, è più forte che mai.
IN PALIO LA PANCHINA DELLA JUVE Sembra assurdo da credere ma può essere davvero così. Chi vince stasera può vincere anche la panchina della Juve. Gasperini ne resta un candidato che ha fatto meno rumors tra i media questo è vero. Ma la cui idoneità è indubbiamente quella più credibile. Torinese di nascita e juventino di formazione e di tifo, ha un profilo che affascina particolarmente la dirigenza bianconera. Lui ha smentito questa ipotesi ancor prima che prendesse forma. Ma spesso è dalle smentite che possono nascere gli scenari più inimmaginabili. Chissà che non possa essere questo il caso.