Alle spalle un’annata con pochi alti e tanti bassi, davanti a sé una rivoluzionaria finestra di mercato accompagnata da un inizio anticipato di nuovo campionato. La Juventus che verrà cambierà volto nei prossimi due mesi e a metà agosto fornirà le prime prove tecniche. Se sarà risveglio dal torpore, sarà il rettangolo verde a stabilirlo, quello della Continassa durante la settimana, quello dell’Allianz Stadium e degli altri impianti italiani per le gare ufficiali. Correggere il tiro, anche in senso strettamente letterale, è ciò che chiedono i tifosi, disabituati a chiudere la stagione a bocca asciutta. A Milano, invece, quest’anno la pancia è stata riempita in abbondanza. Sarebbe stato auspicabile che la Milano rossonera dei tesserati non si riempisse la bocca di turpiloqui e cadute di stile, proprie di contesti conviviali privati nei quali il più brillante viene decorato con il titolo di pluricampione olimpico di rutto acrobatico. Dal cartello esposto a bordo del pullman scoperto alla ignobile caccia all’ex, demandata alla folla incolta, degno ricettacolo del campione di cui sopra. Una festa scudetto che il Milan non ha saputo festeggiare. Una caduta di stile dissonante e goffa. Brutte scene per lo sportivo più integerrimo.
Per una Milano che non ha saputo onorare la vittoria, ce n’è una che non pare intenzionata ad accettare la sconfitta. La falla questa volta non è nelle parole e nei comportamenti dei tesserati bensì nella più ferma reticenza di buona parte dei tifosi dell’Inter ad attribuire i giusti meriti ai vincitori, capaci di capovolgere ogni pronostico e raggiungere un traguardo insperato ai nastri di partenza. “Eh ma se Radu non avesse mancato l’intervento” è la spiegazione che gode di maggior credito tra il popolo dei social. Come se una competizione sportiva non contemplasse errori ed infortuni e quella componente di buona sorte che strizza l’occhio a chi più ci crede.
Tra i poli opposti meneghini, che proveranno a contendersi il titolo nell’annata che prenderà le mosse in pieno mercato, troviamo una Juventus chiamata ad invertire la rotta mediante un massiccio repulisti della rosa e una campagna acquisti che si preannuncia elaborata. Dalle operazioni a parametro zero Pogba e Di Maria, si passerà all’accurata ricerca del terzino sinistro con sosta in quel di Udine e affondo per Udogie. Una riflessione sul futuro di Morata e Kean servirà, infine, a valutare se vale la pena accontentare le alte richieste del Sassuolo per Raspadori. C’è, insomma, una Signora che ha disperato bisogno di ritornare tale e magari ergersi a consolidato baluardo di stile e ordinaria gestione delle gioie sportive.