Pirlo: “Ho imparato ed in panchina voglio le gioie già avute in campo”
TORINO – Mai come oggi il motto di marchio bianconero “vincere non è importante, è l’unica cosa che conta” assume una valenza rilevante. La Juventus chiude il proprio campionato a Bologna con un solo obiettivo: portare a casa i tre punti. Anche se potrebbe non bastare per qualificarsi alla prossima Champions League. Ma è proprio per questo che i bianconeri dovranno scendere in campo con un solo pensiero per la testa, vincere. Senza farsi distrarre dai risultati di Napoli e Milan. Se la Juventus parteciperà alla prossima Champions, lo sapremo solo al triplice fischio. Mentre tra qualche giorno sapremo se sarà ancora il Maestro Pirlo a guidarla anche la prossima stagione. Lui lo ha ribadito, che si riconfermerebbe, come aveva detto mercoledì dopo la vittoria della Coppa Italia. Senza naturalmente tralasciare le delusioni di questa annata. Ma allo stesso tempo, mettendo in mostra carattere ed ambizione.
“Mi piace fare questo lavoro, mi piace avere questa adrenalina, questa tensione, il bisogno di sentire il sangue che ti scorre nelle vene per portarti a fare qualcosa di importante. Ho detto che mi confermerei perché ho voglia di lavorare con questa squadra e questa società. Ma lo farebbero tutti. Ho avuto grande disponibilità dai ragazzi, chi ha giocato di più e chi di meno mi ha dato tutto e questa è stata la soddisfazione più grande. I risultati sono la cosa che mi ha dato più fastidio. Non abbiamo raggiunto gli obiettivi e siccome sono un allenatore esigente, un allenatore vincente, perché sono sempre stato vincente da calciatore e anche da allenatore voglio vivere le stesse emozioni. Questa deve essere un’annata in cui ho imparato tanto, in cui sono successe tante cose che mi possono essere d’aiuto per il futuro”
Un futuro, che secondo il tecnico bresciano, non è legato al risultato di stasera:
“Non credo che la società deciderà in base a quello. Credo che si siano fatti un’idea durante tutta la stagione su quello che è stato fatto bene e quello che è stato fatto male. Non è che si prendono certe decisioni in base a una partita o a un risultato da centrare. Vedremo quale sarà la decisione. Al Dall’Ara entrerò a testa alta: è nelle mie corde e sono sicuro di aver sempre dato il massimo, quindi non avrei motivo di tenere la testa bassa”
La permanenza in bianconero di molti giocatori però passa inevitabilmente dalla qualificazione alla prossima Champions. Questo Pirlo lo sa benissimo, e dato che vuole restare ancora a lungo su questa panchina, ha più di un motivo per guidare i suoi alla vittoria.
“I giocatori hanno ancora addosso l’adrenalina e questo porta a recuperare più velocemente. Dobbiamo cavalcare la vittoria e questo momento positivo. Alla Champions crediamo tanto: dopo il Milan eravamo morti, ma ci hanno dato la possibilità di rialzarci e ci siamo riusciti. Ora abbiamo questa possibilità e dobbiamo pensare innanzitutto a noi, le notizie che arriveranno sui telefonini non devono essere un nostro problema. Dobbiamo pensare solo a vincere e a fare una grande partita, perché il Bologna giocherà alla morte, come tutte le squadre hanno fatto in queste giornate, ed è una squadra che gioca bene, per attaccare, e ha ottimi giocatori e ottimi giovani”
Parole importanti sono state spese anche per salutare Gigi Buffon:
“Non solo la Juventus, ma anche l’Italia se dovesse andare all’estero e tutto il mondo del calcio se dovesse smettere, perdono un monumento. Non solo per quello che dà in campo ma anche per quello che dà fuori. Io ho avuto la fortuna di stare con lui da quando avevamo 15 anni (compagni nelle Nazionali giovanili, ndr) e siamo cresciuti insieme: per me è ancora più ammirevole vederlo tutti i giorni con la voglia di un ragazzino e mi dispiacerà non vederlo in campo nella Juventus”