Massimiliano Allegri e la società hanno optato per il pugno duro: da qui fino alla partita di sabato con la Fiorentina la squadra rimarrà in ritiro. La seconda sconfitta consecutiva in campionato per i bianconeri non ha lasciato margine di scelta. Per uscire dalla crisi c’è bisogno di Paulo Dybala, l’unico che ha provato a rimettere in sesto la gara del Bentegodi.
TORINO – Alla fine arriva il dieci. L’uomo a cui si affidano le speranze di un’intera squadra. La Joya ha provato a trascinare fuori dal fango i suoi compagni, ma prima il palo contro il Sassuolo e poi la traversa col Verona gli hanno negato l’esultanza che avvebbe meritato. Per uscire dalla crisi c’è bisogno di lui e delle sue giocate, quelle che tutti si aspettano. La Juventus per il momento è relegata agli anditi più bui della metà della classifica, una terra di mezzo fatta di mediocrità e saltuarietà. Il talento di Laguna Larga dovrà dare tutto e farsi carico del peso della squadra, come richiestogli da Massimiliano Allegri e dalla società, pronta a fargli firmare il tanto agognato rinnovo di contratto. Dybala e non più Ronaldo al centro del progetto tecnico, che dovrà far ritrovare alla squadra la via della vittoria già da domani contro lo Zenit, per archiviare la questione qualificazione agli ottavi di Champions League. Fino a sabato (giorno della sfida alla Fiorentina) la squadra rimarrà in ritiro al JHotel, Tutti uniti, insieme, per provare a dare alla stagione la giusta sterzata.