I 12 club della Superlega periscono un debito di 7,7 miliardi di euro, mentre la nuova Champions partirà solo nel 2024
CRISI – E’ già passata una settimana dal ‘golpe’ Superleague portato avanti dalle famose 12 squadre europee, desiderose di un nuovo format che potesse portare nelle casse di questi club sopracitati dei fondi importanti. Dei fondi che la UEFA attualmente non può offrire. Le problematiche dei top club europei sono tante, vediamole insieme.
DEBITO – I mancati introiti dalle vendite al botteghino dovuti alla pandemia, oltre agli introiti non di certo cospicui per le squadre che partecipano all’Europa che conta, hanno portato i top club ad un baratro finanziario che ha dei numeri ben precisi: 7,7 miliardi di debito.
NUOVA CHAMPIONS – La nuova riforma Champions, con l’allargamento del numero di squadre da 32 a 36 porterà inevitabilmente più soldi nelle casse dei club, con il numero di partite che aumenterà inevitabilmente e con loro anche i fondi. Tuttavia la riforma avrà realizzazione pratica solo nel 2024, un po’ tardi per i club che hanno risentito dell’effetto Covid-19 e che ora sono alla ricerca disperata di finanziamenti.
QUANTE PARTITE! – Con la Champions versione ‘campionato’ e la neonata Conference League le partite diventano tantissime per le squadre protagoniste, come se non fossero già abbastanza. In federazione l’argomento riguardante la riduzione delle squadre in Serie A verrà affrontato, nonostante lo scetticismo dei piccoli club (per ovvie ragioni) e di Gravina.