Esclusiva – Esperienza, professionalità e grande competenza in materia calcistica. Fabio Ravezzani è tutto questo e molto altro. Direttore generale del Gruppo Mediapason, ci offre insieme ai suoi collaboratori e numerosi opinionisti la possibilità di essere costantemente aggiornati sulle novità che circolano attorno a Inter, Milan e Juventus. Proprio in vista della sfida tra bianconeri e rossoneri, in programma questa sera all’Allianz Stadium, la nostra redazione lo ha contattato per fare il punto generale sulla situazione che si respira in casa Juve e naturalmente in casa Milan. Di seguito le sue considerazioni:
Il Milan parte con i favori dei pronostici: sarà effettivamente così?
“I rossoneri saranno privi di diversi titolari, di molti giocatori importanti. Dovranno rinunciare a Davide Calabira, a Olivier Giroud, a Zlatan Ibrahimovic. Questo potrebbe sicuramente influire sull’andamento generale della partita. Messias è ancora indietro di preparazione, Pellegri è ancora tutto da scoprire. E’ in un momento di emergenza sebbene abbia una rosa di grande qualità. A giudicare dalle ultime prestazioni però mi sento di affermare la squadra di Pioli si presenterà a Torino da favorita. La Juventus è un’incognita, ha un’organico davvero importante. Ma dall’inizio della stagione, ha vinto una sola partita. Quella di Champions contro il Malmoe”
La Juventus ha iniziato il campionato in modo alquanto altalenante: come mai?
“In primis non è riuscita a sostituire un giocatore importante come Cristiano Ronaldo. Ha un organico che vanta un buonissimo collettivo, ma i giocatori che ne fanno parte sono molto discontinui in termini di prestazioni. Morata, Dybala e ora Kean. Il loro denominatore comune è proprio la discontinuità”
Corretta la scelta di puntare ancora su Massimiliano Allegri?
“Un quadriennale da 7,5 milioni annui. Hanno speso una fortuna e in questi anni nei confronti degli allenatori hanno mantenuto un atteggiamento per certi versi incoerente. Dall’allenator conta poco all’allenatore ricopre un ruolo fondamentale. Certo la Juve, così come ogni squadra, non può permettersi di avere un allenatore che non goda della fiducia da parte della società e dell’ambiente. Basti vedere quello che sta facendo Mourinho a Roma. I tifosi lo ammirano e lo sostengono. La società pure e i giocatori seguono le sue indicazioni. Al momento i risultati li sta ampiamente portando a casa. In questo senso Allegri è fortunato. Se lo stesso rendimento attuale lo avesse avuto Pirlo, non oso immaginare cosa sarebbe potuto accadere”
La Juventus si sta avviando inesorabilmente verso il declino?
“Con la vicenda Cristiano Ronaldo la Juventus ha di fatto cambiato la propria politica societaria. Fino a qualche anno prima, con Marotta in particolar modo, investiva risorse su giocatori dal valore non troppo elevato ma che alla fine, si sono rivelati degli acquisti azzeccatissimi. Con CR7, con De Ligt questa cosa non si è più vista. Ha impiegato parecchie risorse su due grandi giocatori va detto, ma ha compiuto il passo più lungo della gamba. Se avesse continuato a programmare, ora non dovrebbe pensare di doversi sottoporre ad una vera e propria ricostruzione”
Nonostante l’avvento di nuove piattaforme, le vostre trasmissioni continuano a riscuotere un notevole successo: come mai?
“Il nostro segreto consiste nell’essere bravi a programmare e stabilire la linea da adottare nelle varie trasmissioni. Abbiamo una nostra peculiarità che ci contraddistingue dalla Rai, da Mediaset e dalle altre piattaforme. Abbiamo un linguaggio più diretto, per certi versi caratterizzato da un tono più divertente. Che sa come coinvolgere i telespettatori. Durante il periodo di lockdown ci siamo reinventati. Direi che in un mondo dove più emittenti offrono lo stesso tipo di servizio, deve essere questa l’arma da utilizzare per riuscire ad emergere”