Cristiano Ronaldo, che nei giorni scorsi è stato insignito del Golden Foot ed è stato eletto Miglior Giocatore del Millennio che stiamo attualmente vivendo, ha tra i numerosissimi pregi sicuramente la cultura del lavoro e la costanza nel suo eccellente rendimento, pregi che in molti sottolineano.
Da oltre due anni possiamo apprezzare tutte le sue qualità nel nostro massimo campionato. Ma tutti questi elogi hanno fatto nascere un dubbio nei più: è vero che il rendimento di Ronaldo è costante nel tempo? Il suo impatto in campionato è rimasto invariato in queste due stagioni e mezzo?
Andiamo a constatarlo con i numeri alla mano, tenendo comunque presente che nelle tre stagioni bianconere, però, il portoghese ha cambiato altrettanti allenatori e, conseguentemente, anche i suoi compiti tattici sul terreno di gioco sono leggermente mutati di volta in volta.
STAGIONE 2018-19
Sbarcato in Italia dopo una clamorosa trattativa con il Real Madrid, andata avanti anche a suon di champagne al largo della costa greca, il portoghese si mette subito a disposizione di una Juventus ancora affamata di vittorie sulla cui panchina siede Massimiliano Allegri.
Alla termine del campionato 2018-19, i bianconeri si laureano di nuovo Campioni d’Italia con un CR7 decisamente al top. Il 5 volte Pallone d’Oro realizza 21 reti (16 su azione, 4 su rigore), fornisce 7 assist (tutti su azione) e porta in dote una media di 2.52 punti per partita.
Per avere un paragone più preciso, dobbiamo analizzare anche il rendimento del portoghese dopo le prime 14 giornate della stagione 2018-19. Arrivato allo stesso punto della stagione attuale, il portoghese era sempre sceso in campo, saltando appena dieci minuti proprio alla 14a giornata e mettendo a segno 10 reti, anche grazie alle doppiette contro Sassuolo (4a giornata) ed Empoli (10a giornata).
STAGIONE 2019-20
Dopo la vittoria del 5° Scudetto consecutivo il ciclo Allegri arriva alla sua conclusione. Con grande commozione il tecnico livornese lascia la panchina bianconera al termine della stagione 2018-19. Al posto di Allegri arriva a Torino, non senza sorpresa, l’ex allenatore del Napoli Maurizio Sarri.
Fin dal principio il rapporto tra Sarri e Ronaldo non è proprio eccezionale, eppure la cura Sarri ha fatto molto bene al portoghese. Alla chiusura del campionato, con i bianconeri nuovamente campioni, l’ex Real Madrid aveva messo a segno ben 31 reti (19 su azione, 12 su rigore), fornendo 3 assist (tutti su azione) e portando in dote una media di 2.21 punti per partita.
Confermando tutto ciò che si dice sul suo conto, CR7, chiude, quindi, la sua seconda annata in bianconero ancora meglio di quella precedente. Tuttavia, l’inizio di stagione del portoghese non era stato comunque all’altezza dell’anno prima, infatti, nelle prime quattordici giornate della stagione 2019-20 Ronaldo era sceso in campo 11 volte ma il dato più “negativo” era quello relativo ai gol realizzati, solamente 6 senza nemmeno una marcatura multipla.
STAGIONE 2020-21
Altra stagione quella 2020-21, altro allenatore sulla panchina della Juventus. Dopo la vittoria dello Scudetto e l’impensabile eliminazione in Champions League per mano del Lione, la dirigenza bianconera decide di esonerare Maurizio Sarri, complice anche il mancato feeling tra l’allenatore e l’ambiente bianconero, soprattutto lo spogliatoio. La panchina della Vecchia Signora viene affidata questa volta all’esordiente assoluto Andrea Pirlo.
L’obiettivo assoluto della società bianconera è quello di puntare con decisione alla Champions League. I risultati in Europa sono effettivamente positivi per la compagine bianconera, mentre per il campionato non si può dire altrettanto. A frenare il rendimento della Juventus è, ad un certo punto, anche, un problema fisico dello stesso Ronaldo, il quale, dopo aver contratto il COVID-19, è costretto a saltare ben 4 partite consecutive di campionato, qualcosa che per lui non accadeva addirittura dalla stagione 2013/14 quando indossava la maglia del Real Madrid.
Questo brutto contrattempo non ha, però, fermato la voglia di vincere del campione portoghese che si è ampiamente rifatto nelle 10 presenze totalizzate finora. I gol realizzati sono infatti ben 12, più di uno a partita, con ben 5 doppiette portate a casa, mancano, invece, i bonus derivanti da assist, ma questo non va troppo a ledere sullo straordinario rendimento tenuto finora da CR7, con record e premi che continuano ad essere raggiunti in maniera inesorabile. E il campionato è solo a metà strada.