La sconfitta contro il Benevento apre una crepa in casa Juventus. Pirlo il primo responsabile, ma non l’unico: a detta sua, colpano anche i giocatori che scendono in campo
RISCATTO – La disfatta all’Allianz Stadium chiude definitivamente, o quasi, i sogni bianconeri alla conquista dello scudetto. L’obiettivo del club adesso è decisamente più ridimensionato: centrare la qualificazione in Champion’s League. Bisogna ritornare a vincere e il calendario sorride a metà ai bianconeri: dopo la sosta, c’è il derby contro il Torino, reduce dalla sconfitta contro la Sampdoria, il recupero con il Napoli, il Genoa e, infine, il match contro la Dea. Gare importantissime per poter aprire un mini ciclo e salvare una stagione, fino a qui, fallimentare.
PIRLO RESTA – Al triplice fischio di Juve–Benevento, molti hanno parlato di esonero e addirittura crepa in casa bianconera: così non è. O almeno per Fabio Paratici che, ancora una volta, ribadisce la piena fiducia in Andrea Pirlo: “Con Andrea siamo convinti di quello che stiamo facendo, continueremo su questa strada”. Piccola parentesi anche su Ronaldo: “Abbiamo il migliore, ce lo teniamo stretto”. Con queste parole, la società vuole garantire la permanenza del tecnico bresciano, ma molto diranno le prossime dodici gare per scacciare via ogni dubbio.
LE ACCUSE – La Juventus ieri è stata pigra, lenta e macchinosa. Cristiano Ronaldo, da solo, è riuscito a creare quattro occasioni da gol, ma ciò non è bastato. La ciliegina sulla torta poi è stato l’assist di Arthur su Gaich. Errore grave del centrocampista brasiliano che non viene perdonato, soprattutto dal suo stesso allenatore che afferma: “Non era questo l’atteggiamento da tenere. Gli errori tecnici individuali sono difficili da cambiare per un allenatore che può fare fino a un certo punto. Sono i giocatori che vanno in campo”.