“Penso di aver dato tutto per la Juve. Ho ricevuto tutto e più di così non si può fare. Siamo arrivati alla fine di un ciclo ed è giusto che uno tolga il disturbo“. Gianluigi Buffon saluta la Juventus (Clicca qui per leggere tutte le dichiarazioni del portiere). Si chiude un ventennio da leggenda.
NUMERO UNO – I 75 milioni più Bachini spesi per strapparlo al Parma. Il 3 Luglio 2001, data del suo arrivo a Torino. L’inizio di una favola che lo porterà a vestire il bianconero oltre 600 volte. Le 19 stagioni giocate a Torino. I 10 Scudetti. Le 6 Supercoppe Italiane. Le 4 Coppe Italia. I trionfi con le parate e le urla di Gigi a tenere alta la concentrazione della difesa, quella di Thuram e Cannavaro, quella di Bonucci, Barzagli e Chiellini. La fascia di capitano. Il record di imbattibilità. Le partite terminate senza subire gol. La serie B da campione del mondo e portiere migliore al mondo. La risalita. Le gioie, tante, ma anche le sofferenze. Gli infortuni. Le amarezze, soprattutto in Europa. Manchester, Cardiff, Madrid, la Champions mai alzata e quella sofferta decisione. L’addio tra le lacrime dello Stadium. Il ritorno. Il record di presenze. Il farsi trovare pronto anche da secondo. Il carisma delle leggende. La leadership. Il metterci la faccia. L’amore dei tifosi. La stima degli Agnelli. Al fianco degli allenatori. Da Lippi a Capello. Da Conte ad Allegri, sino a Pirlo. Più di tutto, le parate. Quelle da leggenda, quelle di ordinaria amministrazione, quelle alla Buffon.
La signora sentitamente ringrazia uno dei migliori di sempre. E uno così, poco ma sicuro, non lo si rivedrà tanto presto. L’unica consolazione, è che stavolta Gigi saluta la Juve, dopo tante porte inviolate, lasciando dietro a sé un portone spalancato. Anche se non lo si ritroverà tra i pali, la separazione è solo e momentanea.